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La Pa deve mandare in soffitta Kaspersky

La circolare 4336/2022 dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale dà attuazione al cosiddetto decreto-legge contenente Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina. Inizialmente si parla di diversificazione e successivamente sostituzione dei sistemi di protezione.

Aldo Castagnetti da Aldo Castagnetti
6 Maggio 2022
in Sicurezza Informatica
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La Pa deve mandare in soffitta Kaspersky
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Parola d’ordine: diversificare! Questo è, in sintesi, quanto ha voluto comunicare l’Agenzia per la cybersecurity nazionale con la circolare del 21 aprile scorso e pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 26 aprile 2022. Una circolare che detta regole precise alle pubbliche amministrazioni in relazione ai loro piani di sicurezza informatici e alla diversificazione relativa ai prodotti attualmente installati: tra i più gettonati quelli di derivazione russa, come Kaspersky Lab e altre realtà legate a quel mondo: Group-IB e Positive Technologies. Con questa circolare, si dà attuazione all’articolo 29 comma 3 del decreto-legge 21 Marzo 2022 n. 21. Nel dettaglio, il comma citato sosteneva che “le categorie di prodotti e servizi di cui al comma 1 sono indicate con circolare dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, tra quelle volte ad assicurare le seguenti funzioni di sicurezza:

  •     Sicurezza dei dispositivi (endpoint security), ivi compresi applicativi antivirus, antimalware ed «endpoint   detection   and response» (EDR);
  • «web application firewall» (WAF)”. 

Ed eccole le categorie di prodotto per cui le PA devono iniziare a diversificare. Già, diversificare e non sostituire in toto perché sarebbe controproducente e umanamente impossibile procedere a un così drastico allontanamento di un Kaspersky, per esempio, a favore di un’altra categoria di prodotto.

Impensabile eliminare all’improvviso un antivirus, per quanto rischioso perché di fattura russa. Così si deve subito integrare l’attuale dotazione dei sistemi di protezione software e hardware con altri prodotti. Solo dopo si possono togliere quelli indesiderati.

Sole24Ore

La guerra Russia-Ucraina ha fatto drizzare le antenne a quanti stanno studiando i fenomeni di cyberattacchi. Si è scoperto che le soluzioni antivirus Kaspersky sono tra le più utilizzate al mondo e sono adottate, come ha ricordato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Sicurezza nazionale, Franco Gabrielli, dalle pagine del Corriere della Sera anche da diverse pubbliche amministrazioni italiane. E qui si è urlato alla disinstallazione dello stesso. Dalla circolare in esame giungono molte raccomandazioni, decisamente valide, se non che le aziende, e le pubbliche amministrazioni non fanno eccezioni, sono piuttosto restie a puntare l’attenzione su questo capitolo (di spesa) ancora troppo spesso considerato un costo e prestano meno attenzione a un investimento esistenziale. Ma ora non deve essere più così. Nella circolare si invitano espressamente le amministrazioni destinatarie a: 

tutte le misure e le buone prassi di gestione di servizi informatici e del rischio cyber e, in particolare, di tenere conto di quanto definito dal Framework nazionale per la cybersecurity e la data protection, edizione 2019

E allora ecco che scattano le sei raccomandazioni (fortemente consigliate, verrebbe da dire) che spaziano dal censire i servizi e i prodotti; identificare e valutare i nuovi prodotti in relazione alla compatibilità con i propri asset; definizione dei piani di migrazione con i soggetti interessati; validare le modalità di esecuzione del piano di migrazione; analizzare e validare le funzionalità e integrazioni dei nuovi servizi e prodotti; assicurare adeguato monitoraggio e audit dei nuovi prodotti e servizi.

In conclusione, vi è da dire che in più punti, la circolare frena sulla necessità di ‘mandare in pensione Kaspersky’ ma ne sottolinea l’importanza di un congelamento al fine di provvedere, con le dovute attenzione, a una sostituzione.

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Aldo Castagnetti

Aldo Castagnetti

Giornalista professionista da più di vent'anni si occupa da sempre di cercare notizie, le scrive, le approfondisce cercando di 'dare un servizio' al lettore. Da sempre presente nel mondo del canale distributivo, ha imparato, ne ha scritto portando sempre un pizzico di novità. Il suo motto è: non si finisce mai di imparare. Quindi...non vi resta che leggerlo.
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